Sirio Tofanari – Scultore

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Artisti

Descrizione

Scultore famoso per le sue opere raffiguranti animali, Sirio Tofanari nasce a Firenze nel 1886.

Sin da adolescente dimostra una notevole capacità di raffigurarli plasticamente come testimonia la rappresentazione di un cervo ferito realizzato all’età di soli 14 anni.

Rimasto orfano di padre e di madre due anni più tardi, si iscrive all’Accademia di Belle Arti della sua città natale ma, poco incline alla disciplina, dopo un solo anno abbandona i corsi e decide di viaggiare per l’Europa in cerca di ispirazioni. 

Nel 1906 è a Parigi e poi a Londra, dove si dedica allo studio e all'osservazione degli animali dal vivo nei grandi zoo delle due capitali europee per poterli rappresentare nella maniera più realistica possibile.
 
Dopo il suo ritorno in Italia, a ventidue anni comincia la sua carriera espositiva nel 1908 alla Mostra d’Arte Decorativa di Faenza, dove presenta alcune sculture di animali.
 
Lo stesso anno, alla Promotrice di Belle Arti di Torino, il re Umberto di Savoia acquista una sua gazzella di bronzo, lanciandolo come artista animalier.

Negli anni 1914-1918 va in guerra e al suo ritorno riprende l'attività.

Negli Anni Venti Tofanari espone in tante occasioni, sia in Italia che all’estero: dal 1909 al 1936 è invitato regolarmente alla Biennale di Venezia e nel 1925 partecipa alla III Biennale Romana d'Arte con una sala personale, mentre nel 1916 presenta le sue sculture a San Francisco, nel 1923 a Buenos Aires e nel 1928 a Bruxelles, dove i reali del Belgio acquistano alcuni suoi pezzi.

E’ nel 1926 che realizza la "Fontana dei Coccodrilli" del nuovo stabilimento termale Tettuccio di Montecatini Terme inaugurato il 17 ottobre dello stesso anno.
 
In quel frangente conobbe il celebre ceramista Galileo Chini e ne divenne amico, e così poi si cimentò anche in alcune opere in ceramica, collaborando con la Manifattura Chini (Fornaci San Lorenzo) di Borgo San Lorenzo nel Mugello.

In seguito ai notevoli successi artistici ottenuti oltre i confini d'Italia, il Re Vittorio Emanuele III lo onorò del titolo di Cavaliere, e fu anche nominato accademico corrispondente dell'Accademia delle arti del disegno di Firenze e nel ’49 Accademico Nazionale dell'insigne Accademia Nazionale di San Luca di Roma, per la Classe della Scultura.

A partire dagli anni '50 dal suo repertorio spariscono le opere di grandi dimensioni, e appaiono sculture piccole.

Nell’ultimo periodo della sua vita, si dedica a bassorilievi in bronzo a soggetto religioso. 

Muore a 83 anni, solo un anno dopo la morte della moglie.

Per quanto autodidatta Tofanari, a differenza di Guido Calori, appare ben inserito nell'ambiente culturale e artistico dell'epoca, avendo rapporti frequenti, a volte di amicizia, con diversi esponenti di spicco, quali gli scultori Antonio Maraini, il grande Galileo Chini, gli architetti Coppedè e Ugo Giovannozzi, e lo scrittore e critico d'arte Ugo Ojetti (con il quale ci fu profonda amicizia).
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