Pompeo della Barba – Letterato e medico
Medici delle Acque
Descrizione
Nato a Pescia nel 1521, Pompeo della Barba compì i suoi studi all'università di Pisa ove si addottorò in medicina, presumibilmente tra il 1543 e il 1548.
Se nella prima parte della sua vita si dedicò alla filosofia e alla letteratura, dagli anni ’50 acquistò anche fama di medico valente.
Innumerevoli, e molti di alto rango, i suoi pazienti. Nel 1559, il cardinale Angelo de' Medici, che egli aveva avuto in cura, eletto papa con il nome di Pio IV, lo chiamò a Roma come archiatra pontificio, incarico che il Della Barba terrà fino alla morte del suo protettore avvenuta nel dicembre del 1565.
Negli ultimi tempi della sua vita scrisse un trattato sui Bagni di Montecatini dal titolo De balneis Montis Catini commentarius che redatto, almeno nella sua ultima stesura, dopo il 1566 e dedicato a Pio IV, fu pubblicato per la prima volta, postumo e mutilo, dal Dott. Giovanni Targioni-Tozzetti nel terzo tomo delle sue Relazioni di alcuni viaggi fatti in diverse parti della Toscana... (Firenze 1751)
Il Della Barba parla estesamente delle applicazioni delle acque di Montecatini a varie malattie e fa capire che i gli stabilimenti all’epoca non versavano in buone condizioni.
Egli mostra di conoscere molto bene le qualità delle acque montecatinesi e ne tesse elogi per la cura di molteplici malanni.
Nel volume si sofferma soprattutto sui benefici recati dalle acque del Tettuccio e del Rinfresco e poco dice di quelle del Bagno dei Merli (poi Leopoldine) e del Bagno dei Cavalli (poi Bagno Regio).
Secondo il Targioni-Tozzetti che gli dedica – a lui come ad altri (Ugolino da Montecatini, Michele Gaetano Livi etc) – brevi cenni biografici e professionali, Pompeo della Barba fu il primo ad effettuare qualche saggio chimico sulle acque, saggio che lo scrittore qualifica come “leggero” probabilmente a causa dei limitati mezzi a disposizione all’epoca.
Dopo la morte del Pontefice, Della Barba tornò nella città natale dove continuò l'attività di medico, e, come risulta dai registri della Comunità di Pescia, prese parte alla vita pubblica.
Morì a Pescia il 4 marzo 1582.
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