Giuseppe Verdi

Visualizza gallery
Musicisti

Descrizione

Giuseppe Verdi soleva fermarsi alla Locanda Maggiore, dove ancora si conserva la sua stanza della musica e fu ospite di Montecatini dal 1882 in poi.
 
In principio fu lui, Giuseppe Verdi, a trasformare Montecatini da un paese con un tranquillo turismo, come lo aveva pensato e voluto il Granduca Leopoldo, in un centro termale alla moda.
 
Il Maestro venne per la prima volta in vacanza nel 1882, spinto dai consigli dell’amico Giuseppe De Amicis, cugino del più famoso scrittore Edmondo, nonostante i tanti dubbi per un precedente periodo trascorso in un’altra località termale di cui non portava un buon ricordo.
 
Bastarono poche settimane e Verdi si innamorò di Montecatini sia per la bellezza e la tranquillità dell’ambiente sia per l’efficacia della cura delle acque termali e i benefici che ne ottenne grazie ai consigli dei direttori sanitari Fedele Fedeli prima e Pietro Grocco poi tanto che vi venne, puntualmente un mese ogni estate, fino all’anno prima della morte, avvenuta nel 1901.
 
A Montecatini il musicista alloggiò sempre a La Locanda Maggiore.
 
Qui ritrovò l’ambiente ideale per comporre musica, dopo più di dieci anni di silenzio dai trionfi di Aida (Cairo, 1871). Ormai si sentiva un artista inaridito e, invece, nella città delle Terme, ritrovò la vena per creare capolavori come Otello (Milano, 1887) e Falstaff (Milano, 1893), in parte musicati sul pianoforte de La Locanda, oggi custodito alla Accademia d’Arte “Dino Scalabrino”.
 
I periodi trascorsi nella città termale furono per il grande compositore momenti sereni.
 
Coccolato da Napoleone Melani (Pistoia 1858 – 1917), efficientissimo nel tenere lontano curiosi e visitatori dal suo cliente così speciale, il Cigno di Busseto si ritirava a Montecatini non solo per “per passare le acque” ma anche per incontrare per ritrovarsi con il suo entourage musicale e rivedere i suoi amici: il librettista Arrigo Boito, l’editore Giulio Ricordi, il tenore Francesco Tamagno e il soprano Teresina Stolz, suoi due interpreti prediletti, i compositori Giacomo Puccini e Ruggero Leoncavallo e il medico Pietro Grocco.
 
Quelli erano gli anni, in cui il turismo di Montecatini si affermava in Italia (e piano piano nel mondo) e avere un ospite dell’importanza di Verdi era una pubblicità straordinaria per la città.
 
Quando il Maestro arrivò alla fine di giugno 1882 le Terme stavano quasi per dichiarare bancarotta: il bando dell'Intendenza di Finanza della Provincia di Lucca che metteva all'asta per 29 anni fonti, stabilimenti, locande, magazzini al canone d'affitto annuo di 24.000 lire per il primo decennio, era già andato deserto per due volte. Ma poi tutti vollero ammirare il Maestro, incrociarlo per strada e alla fonte, e Montecatini spiccò il volo, le offerte per la gestione si moltiplicarono.
 
I montecatinesi hanno voluto dimostrargli dunque la loro gratitudine oltre che la loro ammirazione intitolandogli il viale principale della città, l’antico Vialone dei Bagni, che da piazza del Popolo conduce allo stabilimento Tettuccio e ricordarlo con sculture e targhe.
 
Dopo sei mesi dalla morte di Verdi, sulla facciata de La Locanda prospiciente il Viale a lui dedicato, fu posta una lapide in suo onore.
L’iscrizione dettata da Giovanni Bovio così riporta:
 
GIUSEPPE VERDI
NEGLI ULTIMI XXV ANNI
CERCÒ A QUESTE ACQUE
IL SEGRETO
DI FAR LUNGA LA GIOVINEZZA
E CONFIDÒ A QUESTE AURE
QUELLE INDEFINITE NOTE DELL’ANIMA
CHE IL GENIO DIVINA 
SULLA SOGLIA DELL’IMMORTALITÀ
7 LUGLIO 1901
 
Nello splendido atrio del Grand Hotel Plaza & Locanda Maggiore un’altra iscrizione ne ricorda il soggiorno:
 
QUESTA
PER MOLTE ESTATI
FINO ALL’ANNO MCM
FU GRATA DIMORA
DI GIUSEPPE VERDI
QUANDO STANCO QUASI DI GLORIA
CERCAVA
TRA IL VERDE DEI CAMPI E LO SPLENDOR DEL CIELO
LA QUIETE SERENA DELLO SPIRITO
CHE SEMPRE ANTEPOSE
A TUTTI GLI STREPITI DEL TRIONFO
 
E due statue di bronzo lo rappresentano nelle sue sembianze più familiari al grande pubblico, per la gioia dei melomani e di chi ama la storia locale.
 
La prima, posta davanti la facciata de La Locanda prospiciente il Viale è un busto tratto da una terracotta attribuita ad Antonio Carminati (1859-1908) che posa su un pilastro di marmo che ricorda la tastiera di un pianoforte. Essa fu donata alla città nel 2013, in occasione del bicentenario della nascita di Verdi, dalla Fondazione allora Credito Cooperativo della Valdinievole.
 
La seconda, posta davanti all’ingresso del Teatro intitolato al Maestro, è una statua alta due metri e mezzo realizzata, e donata nel 2015, dallo scultore russo Aidyn Zeinalov[1], autore anche del monumento, sempre su Viale Verdi, dedicato a Giacomo Puccini.
 
Infine, a Montecatini Alto dove, nella villa dell'amico Pietro Grocco, il Maestro era solito trascorrere alcuni momenti di vacanza, è apposta una targa che riporta la celebre frase "Ecco i più splendidi panorami che io abbia mai visto" proferita dal compositore estasiato dalla splendida vista, dalla luce, dai colori di questo angolo di Toscana.

 
[1] Famoso scultore russo, professore associato del Dipartimento dell’Accademia del Disegno presso l’Accademia Statale di Arti Industriali e Applicate di Mosca, membro dell’Accademia Russa di Belle Arti e, dal 2018, dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, la più antica al mondo.
Il tuo viaggio inizia qui
Iscriviti alla nostra newsletter
Iscriviti