Giuseppe Moroni – Pittore

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Artisti

Descrizione

Giuseppe Moroni nacque a Cremona il 6 ottobre 1888.
 
Grazie al padre, decoratore e doratore, ebbe i suoi primi contatti con l’arte.
 
Frequenta la Scuola Arti e Mestieri “Ala Ponzone” della città natale e grazie al conseguimento del Premio Vacchelli potè continuare gli studi all’Accademia di Brera a Milano.
 
Allievo del pittore Vespasiano Bignami, fu anche compagno di corso di Carlo Carrà.
 
Nel 1912 si aggiudica il Premio Oggioni che gli apre le porte della Scuola Superiore di Belle arti di Roma sotto la guida di Giulio Aristide Sartorio e Giulio Bargellini.
 
Nel 1922 Giuseppe Moroni ricevette l’incarico di dipingere sulla controfacciata delle Terme Berzieri di Salsomaggiore un racconto allegorico in tre riquadri. Il soggetto, il bagno di Igea, è inserito in un raffinato corteo di ancelle mesopotamiche e di animali esotici. E proprio per il volto di Igea il pittore ebbe come modella l’allora diciannovenne Maria Stella Turchetti che divenne la compagna della sua vita e che, successivamente, fu ritratta in innumerevoli quadri.

Nel 1923 coadiuva e sostituisce Bargellini quale insegnante di decorazione applicata nella Regia Scuola Superiore di Architettura di Roma.

Negli anni Venti quest’ultimo lo scelse per eseguire insieme importanti lavori a Roma: si tratta della decorazione di nuovi monumentali progetti architettonici quali il Vittoriano, dove i due realizzano le quattro lunette a mosaico all’interno del propileo est del monumento, il nuovo palazzo della Banca d’Italia in piazza del Parlamento e le sedi del Ministero di Grazia e Giustizia di via Arenula e dell’Ambasciata americana.

Sono insieme anche a Montecatini tra il 1927 e il 1928 per lavorare alla decorazione dello stabilimento Tettuccio dove esegue i motivi pittorici nella Sala delle Poste o Sala di Scrittura e motivi decorativi nel Caffè Storico e soprattutto il tondo dedicato all’allegoria de “La Sorgente” sul soffitto dell’atrio di ingresso al fastoso complesso per le cure idroponiche.

Furono anni di intensa attività: ai cicli decorativi Moroni alternava la produzione di quadri e vetrate artistiche sia di soggetto sacro sia di soggetto laico.

Dopo aver partecipato alle maggiori manifestazioni espositive degli anni Trenta, Moroni condusse sempre una vita riservata tra lo studio di Roma e quello di Pieveottoville presso Busseto nella Bassa Parmense, dove aveva allestito il suo laboratorio per la produzione delle vetrate artistiche e trovato, nella Famiglia Corbellini, i suoi primi mecenati e privati collezionisti.

Poi dagli anni Cinquanta si stabilì nella capitale dove morì il 22 ottobre 1959.
 
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