Giuseppe Manetti – Architetto e botanico

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Architetti

Descrizione

Giuseppe Manetti  nacque a Firenze il 16 novembre 1761.

Dopo una formazione nella città natale e a Roma divenne uno dei più importanti interpreti dell'architettura granducale toscana grazie alle commissioni del sovrano illuminato Pietro Leopoldo di Lorena e dei suoi successori.

Per commissione di Pietro Leopoldo Manetti, dopo essere subentrato nel lavoro al suo maestro Gasparo Maria Paoletti, realizzò il progetto definitivo per la Palazzina Reale delle Cascine a Firenze, poi inaugurata nel luglio 1791 nel corso dei festeggiamenti per l'assunzione di Ferdinando III al trono toscano.

Contemporaneamente si iniziano lavori di sistemazione per fare delle Cascine anche un grande parco arricchito da arredi e architetture aperto anche al pubblico in occasione di particolari ricorrenze.

In questo periodo Manetti realizza varie architetture e arredi tra cui l'abbeveratoio del prato del Quercione, detto Fontana delle boccacce, la ghiacciaia a forma di piramide, le due Pavoniere, a forma di tempietti neoclassici e una grande colonna di ghisa ancora visibile nel parco.

Nel 1788 entrò come docente all'Accademia di belle arti di Firenze, dove nel 1808 venne nominato "maestro di architettura" ossia primo professore.

Nel frattempo fu ai Bagni di Montecatini dove su commissione dei Monaci Cassinesi della Badia di Firenze, nel 1795, realizzò il progetto per innalzare il nuovo stabilimento termale Il Rinfresco.

Fu anche a Firenze dove lavorò per l'Opera di Santa Maria del Fiore (1799), progettò il Giardino Corsi Annalena (1801-1810, primo esempio di giardino romantico in città) e curò la ristrutturazione della chiesa di San Francesco e Chiara e del giardino di Palazzo Serristori (dal 1803).

A partire dai primi anni dell'800 Manetti lavorò ad altre aree verdi come i giardini della Villa di Poggio a Caiano e i giardini di Poggio Imperiale (entrambi del 1811) e, dopo essere diventato primo Architetto dello Scrittoio delle Regie Fabbriche (1814), si dedicò al progetto di una fontana in piazza Santa Croce (1815-1816), ai restauri della Sagrestia Nuova di San Lorenzo e di Villa La Petraia e alla creazione della Dogana delle Filigare su via Bolognese, insieme a Luigi Cambray Digny.

Fra le sue varie pubblicazioni si possono ricordare il "Trattato sugli ordini architettonici" (1810) e alcuni studi di botanica.

Morì a Firenze nel 1817

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