Gaspero Maria Paoletti - Architetto e scultore

Visualizza gallery
Architetti

Descrizione

Gaspero Maria Paoletti nacque a Firenze nel 1727.
 
 Nonostante le modeste condizioni economiche della famiglia fu avviato agli studi della matematica e della meccanica per poi seguire le lezioni di architettura all’Accademia del disegno di Firenze.
 
Giuseppe Ruggieri, architetto dello Scrittoio delle regie fabbriche e giardini, lo volle suo aiuto nella costruzione dei bagni di San Giuliano presso Pisa, e lo introdusse negli ambienti della corte lorenese tanto da proporlo come collaboratore del domenicano Benedetto Vincenzo de Greyss per la redazione dell’inventario illustrato della Galleria degli Uffizi.
 
Nel 1752 iniziò la sua attività di architetto.
 
Nel 1766 entrò come architetto aggiunto a Giuseppe Ruggieri presso lo Scrittoio delle regie fabbriche e giardini a Firenze dove ebbe modo di dimostrare le sue capacità e la sua preparazione tecnica e artistica e dove divenne primo architetto nel 1768.
 
Tra i principali esponenti dello stile neoclassico in Toscana, Paoletti lavorò alla corte granducale dei Lorena godendo la stima di Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena, Granduca di Toscana che nel 1773 lo descrisse abile e attivo con capacità e talento per quanto un po' “dispendioso”.
 
Dal 1766 al 1795, si occupò del complesso di palazzo Pitti e del giardino di Boboli.
 
Dal 1768 al 1783 intervenne nella villa del Poggio Imperiale con lavori di ampliamento e decorazione, senza poterne completare il riassetto.
 
Dal 1771 al 1778 fu incaricato di trasformare palazzo Torrigiani in via Romana, prossimo a palazzo Pitti, nel Museo di fisica e storia naturale destinato a conservare ed esporre il materiale scientifico raccolto dal granduca. Il Museo venne inaugurato nel 1775, quando fu dotato di due orti botanici moderni destinati alla coltivazione di piante rare ed esotiche.
 
Dal 1772 fu impegnato nella progettazione e realizzazione dei nuovi Bagni di Montecatini.
 
In particolare si occupò della costruzione del Bagno Regio, del Tettuccio, dell’interramento del cratere del bagno della Regina, dell’edificazione delle Terme Leopoldine sulla sorgente della Rogna, e della Palazzina Regia destinata a residenza granducale e poi a direzione del complesso termale. Nel 1784 progettò per i monaci benedettini, consegnatari degli stabilimenti termali, una locanda destinata agli ospiti delle terme. Inoltre si occupò di un nuovo canale di scolo delle acque dei bagni, e con Francesco Bombicci provvide a dotare il complesso termale di passeggiate alberate.
 
Nel 1784 adattò i locali dell’antico ospedale di S. Matteo in piazza S. Marco a Firenze a sede della nuova Accademia di belle arti. Qui, nel 1788, riuscì a traslare dal vicino palazzo della Crocetta una cappellina affrescata da Giovanni da San Giovanni.
 
Nel corso degli anni, la direzione dello Scrittoio delle regie fabbriche e giardini lo incaricò anche di altri impegni e numerose furono anche le committenze private, tutte a Firenze.
 
Per quanto impegnatissimo insegnò all'Accademia di Belle Arti di Firenze, diffondendo alla nuova generazione le sue idee innovative. La stessa Accademia lo ebbe membro dal 1753, lettore delle matematiche dal 1766 e maestro di architettura dal 1784.
 
Alla sua scuola si formarono Giuseppe Manetti, Giuseppe Valentini, Cosimo Rossi Melocchi, Giovanni Salucci, Giuseppe Cacialli, Pasquale Poccianti, Luigi De Cambray Digny, i quali riproposero il suo rigore monumentale di poco anticipatore del movimento neoclassico.
 
Alla sua morte, avvenuta a Firenze nel 1813, fu sepolto nella cappella di S. Luca della basilica della Ss. Annunziata, privilegio dei massimi artisti dell'Accademia del disegno e nel 1881 l’Accademia di belle arti e il Collegio degli architetti e ingegneri della Toscana lo commemorarono con una lapide posta sulla facciata della sua abitazione in via della Colonna a Firenze.
Il tuo viaggio inizia qui
Iscriviti alla nostra newsletter
Iscriviti