Basilio Cascella - Pittore, grafico, illustratore, ceramista, litografo ed editore
Artisti
Descrizione
Basilio Cascella nasce a Pescara il 2 ottobre 1860 da Francesco Paolo Cascella, sarto di professione che presto lo impiega nella sua attività come apprendista.
Pittore, ceramista, litografo, editore e anticipatore della grafica pubblicitaria moderna nel corso della sua vita strinse amicizia e frequentò rinomati artisti del suo tempo come D’Annunzio, Medardo Rosso, Puccini, Mascagni e fu il capostipite di una famiglia di artisti.
Ad appena 15 anni Basilio decide di seguire la sua vocazione artistica e abbandona a piedi e con pochi soldi la città abruzzese per recarsi a Roma.
Frequenta la scuola serale degli Artieri ed entra come apprendista nello stabilimento tipografico Luigi Salomone.
Questa esperienza giovanile segnerà profondamente il suo percorso artistico.
Dal 1879 si stabilisce a Napoli, epicentro dell’arte meridionale, ed entra in contatto con molti altri artisti tra i quali Francesco Paolo Michetti che nel 1877 aveva raggiunto la fama con il celebre quadro Il Corpus Domini.
Spinto a privilegiare l’attività pittorica dall’artista figurativo Vincenzo Irolli Cascella si trasferisce a Milano dove apre uno stabilimento litografico d’illustrazione e lavora come grafico pubblicitario per diverse ditte.
Nel 1889 sposa Concetta Palmerio che gli darà sette figli. I tre maschi Tommaso, Michele e Gioacchino continueranno l’opera paterna e formeranno una dinastia artistica familiare unica nel suo genere.
Cascella si trasferisce poi a Pescara e il 30 gennaio 1895 il consiglio comunale della città delibera la cessione di un terreno per permettergli di costruire uno stabilimento litografico e di pittura che presto diventerà una vera scuola d’arte per numerosi giovani (oggi via Marconi sede del museo a lui dedicato).
Nel 1899 inizia la sua attività di pubblicista che non avrà grande fortuna. I costi elevati prima e l’inizio della guerra successivamente porteranno all’uscita di pochi numeri delle riviste da lui create e cui collaborarono artisti quali Luigi Pirandello, Umberto Saba, Gennaro Finamore, Filippo Tommaso Marinetti, Sibilla Aleramo, Matilde Serao, Grazia Deledda, Ada Negri, Guido Gozzano, Giovanni Pascoli e molti altri.
L’opera di litografo si esprime magnificamente nelle celebri serie delle cartoline illustrate che si affiancano all’inizio del secolo come oggetto d’arte ai primi manifesti e alle fotografie. Le numerose serie che escono dal suo stabilimento hanno sempre come tema la rappresentazione del paesaggio, delle tradizioni, dei costumi e dei mestieri della gente d’Abruzzo. Una serie di cartoline di Basilio Cascella è presentata alla I Esposizione Internazionale D’Arte decorativa di Torino del 1902
Nel 1917 si trasferisce con i figli a Rapino, alle falde della Maiella dove sviluppa un’intensa attività di ceramista.
Esegue numerosissimi lavori di ceramica e maiolica tra i quali i sette pannelli di grandi dimensioni per la galleria dei banchi di mescita del Tettuccio a Montecatini Terme. Essi raffigurano le fasi della vita (Infanzia, Adolescenza, Maturità, Vecchiaia) abbinate a figure allegoriche (la Bellezza, la Fonte, la Forza). Al centro del pannello LA VECCHIAIA, in basso, è nitidamente riportato il nome dell'autore e l'anno di installazione dell'opera (1927), curiosamente preceduto da un rosso cornetto portafortuna.
Nel pannello ADOLESCENZA, sulla mattonella posta nel vertice in basso a sinistra, è riprodotto lo stemma della "Fabbrica Mattonelle Smaltate G.R. Percossi e C. Civita Castellana".
Per la loro realizzazione, Cascella si avvale del figlio Gioacchino, particolarmente versato per l’arte della ceramica. L’impresa si completa nell’estate del 1927.
Insieme all’attività di ceramista sviluppa l’opera di grafico con copertine per riviste, le celebri serie di cartoline oggi ricercatissime dai collezionisti, i manifesti d’impegno sociale e politico.
Dopo le simpatie manifestate per il socialismo all’inizio del secolo (collaborò all’Avanti della Domenica, supplemento dello stesso quotidiano), negli anni ’20 aderisce al fascismo e il 24 marzo del 1929 è eletto deputato per la XXVII legislatura, carica che mantiene fino al 1934 impegnandosi sui temi dell’arte applicata, dell’educazione artistica e della formazione dei maestri d’arte. E’ convinto che, in base all’esperienza personale, il rinnovamento del mondo artistico debba venire da una dura scuola artigiana fatta in modo tradizionale da docenti ed apprendisti.
Basilio Cascella rimane attivissimo anche in età avanzata: realizza numerose opere, molte acquistate dai sovrani, tra cui la tela per le nozze del Principe di Piemonte a Villa Savoia a Roma nel 1930, i quadri allegorici La terra e Il mare per il Palazzo del Governo di Bolzano nel 1934 in collaborazione col figlio Tommaso, La giornata della fede al Palazzo del Quirinale a Roma, Gente italica e Fabbro al Ministero dell’Interno a Roma, Trebbia del grano al Ministero dell’Agricoltura.
E’ presente a varie esposizioni tra cui la Quadriennale romana del 1931, la IV Mostra del Sindacato Provinciale Fascista di Belle Arti di Abruzzo e Molise a Campobasso nel 1937.
Tiene l’ultima personale a Milano nel 1948.
Muore a Roma nel 1950.
Fino in fondo nella sua opera certosina e feconda, quasi da bottega rinascimentale, la sua ispirazione è stata la terra d’Abruzzo ed il suo popolo. Arte ispirata dal popolo e diretta al popolo e perciò chiara, realista, figurativa, naturale e capace di evocare i numi atavici della terra e della stirpe.
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